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Ciao Olga…

Cara Olga, sento la necessità di scriverti queste righe nonostante abbia ricevuto da poco la notizia tremenda che ti riguarda. Una notizia così definitiva che mi lascia senza le parole, senza fiato.

Con le lacrime agli occhi mi metto a cercare tra le foto del computer. Sento il bisogno di vederti mentre sono sopraffatto dalla commozione. Trovo alcune foto dove ci sei e noto un particolare: in tutte sfoggi un sorriso bello, che sa di una gioia profonda! Sono rinfrancato, ho in testa mille pensieri e tra tutti ce n’è uno che mi commuove. Riguarda il giorno del nostro primo colloquio, in ballo c’era la tua assunzione. Il Centro aveva necessità di una formatrice ma anche di una educatrice per i ragazzi e le ragazze del settore commerciale. Le colleghe che mi hanno fatto il tuo nome, mi raccontano delle tue capacità professionali, della naturale empatia con gli altri, della tua predisposizione al lavoro in team, della tua attenzione verso i ragazzi e le loro problematiche.Nel corso del colloquio ricevo conferme su tutto.

All’improvviso suona la campanella dell’intervallo e ti propongo di continuare il nostro incontro in cortile, con i ragazzi e le ragazze del centro di formazione. Con un sorriso mi confessi che non vedi l’ora di stare in mezzo a loro e capisco che sei la persona giusta! Mi hai conquistato così, con semplicità, sorridendo, con la voglia di stare con i ragazzi.

Cara Olga, nei 2 mesi che sei stata con noi hai lasciato nel cuore dei ragazzi, dei colleghi e nel mio, un segno indelebile.

La forza e la tenacia con cui hai affrontato le avversità della malattia sono state un altro esempio per noi. Hai dimostrato coraggio e un’incredibile forza d’animo, la malattia non ti ha domato!

Guardo ancora la foto che ti ritrae in un momento della tua Laurea. Eri già ammalata, vicino a te c’è tuo marito. Non c’ero alla discussione della tesi ma le colleghe mi hanno detto che hai saputo emozionare tutti!

Cara Olga, termino questi pensieri prendendo in prestito un passo attribuito a S. Agostino.

Abbraccio te, tuo marito ed i tuoi famigliari anche a nome di tutti i colleghi Cnos-Fap e della Comunità Salesiana di Alessandria

Con amicizia e stima.

Mauro Teruggi

Ex Direttore CFP CNOS-FAP Alessandria

 

 

La morte non è niente

Estratto di un testo attribuito a S. Agostino

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!